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La Differenza tra Invalidità ed Handicap [Legge 104/92]

Chiunque si avvicini al mondo dell’invalidità prima o poi si pone la fatidica domanda: Che differenza c’è tra invalidità e Handicap di cui alla legge 104?

E dopo aver chiesto a qualche amico o parente corre su google a digitare questa domanda, speranzoso di trovare una risposta semplice e dirette.

L’amara sorpresa è che non c’è alcun sito che ne parli in modo chiaro.

Ecco perché abbiamo deciso di intervenire e fare luce su questo aspetto perché  non deve essere assolutamente sottovalutato, soprattutto perché se non hai ben chiaro quello che la legge prevede rischi di non ottenere il riconoscimento del tuo diritto.

Infatti partiamo con il dirti che Invalidità e handicap sono due cose totalmente differenti e richiedono un accertamento completamente differente.

VEDIAMO CHE COSA C’E’ DI DIVERSO TRA INVALIDITA’ E HANDICAP

Per quanto riguarda l’accertamento dell’invalidità la norma di riferimento è la legge 118 del 1971.

In questo caso la commissione Inps andrà a valutare e farà un accertamento esclusivamente sanitario.

Invece, per l’accertamento dell’ handicap la norma di riferimento è la ben nota legge 104 del 1992.

In questo caso si guarderà non soltanto l’aspetto medico legale ma anche l’impatto sociale che ha la patologia di quella determinata persona.

Detto con parole più semplici… nel caso dell’Invalidità civile i medici che ti visiteranno si faranno le seguenti domande:

Quanto lo stato di salute riduce la capacità lavorativa della persona?

Se la riduce in che percentuale?

Quelle patologie quanto vanno ad incidere nella quotidianità della persona?

Invece nel caso dell’handicap della legge 104 la commissione Inps si farà  tutt’altra domanda:

lo stato di salute della persona che ho difronte che disagio crea nella sua vita sociale, nella sua vita di relazione?

Nel primo caso, vale a dire la legge 118 riconosce un beneficio economico, vale a dire un assegno mensile.

La legge 104 non da vantaggi da un punto di vista economico ma dei vantaggi assistenziali.

Esempio: un parente di un soggetto con la 104 art.3 comma 3 avrà diritto ad alcuni giorni di permesso dell’attività lavorativa, proprio per assistere la persona disabile.

Questo perché la legge cerca di attenuare il disagio sociale di quella persona che ha un’invalidità grave.

Però il problema dove sta?

Sta nel fatto che con la riforma della semplificazione amministrativa i due accertamenti vengono fatti in genere nello stesso momento.

Mentre prima si faceva due visite differenti, una per la 104 e l’altra per l’invalidità, oggi invece si fa una sola visita dove si valuta sia per la 104 che  l’invalidità.

Ora qual è il rischio? Il rischio sta nel fatto che la persona non riesca ad ottenere un accertamento giusto o comunque conforme ad entrambe le situazioni

LA REGOLA DELLA DOPPIA INTERROGAZIONE PER OTTENERE SIA L’INVALIDITA’ CHE L’HANDICAP DELLA 104

Per ottenere agevolare la commissione medica e fargli fare un accertamento veritiero bisogna applicare quella che noi abbiamo definito la regola della doppia interrogazione.

Cioè ti devi preparare a questa visita come ne se stessi andando a fare due  differenti: devi preparare una documentazione medica che riesca sia a soddisfare le condizioni della legge del 71 e sia a soddisfare le condizioni della 104.

Quindi sia per soddisfare le condizioni affinché ti dichiarino invalido e sia affinché ti dichiarino portatore di handicap .

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Facciamo una metafora che ci permetta di capirci.

Immagina di andare ancora a scuola e di avere  un unico insegnante per tutte le materie : italiano, geografia, storia ecc.

Questo insegnante di volta in volta dovrà interrogarti sulle singole materie. Quando andrai all’interrogazione di matematica non potrai dire le cose che hai imparato per italiano o per storia, bensì dovrai rispondere secondo quello che hai studiato per matematica.

Seppure l’insegnante è lo stesso dovrai andare preparato in relazione alla materia che di volta in volta sarà oggetto di esame.

IN DEFINITIVA QUELLO CHE TI OCCORRE SAPERE SULL’INVALIDITÀ E SUL HANDICAP DI CUI ALLA 104

Lo stesso vale per l’invalidità e la 104.

Non puoi andare all’accertamento dell’invalidità e portare la documentazione che ti serve per dimostrare il tuo stato di handicap .

Quando andrai di fronte alla commissione medica seppure è la stessa in realtà dovrai dimostrare due cose differenti: di essere invalido e di essere portatore di handicap.

Come puoi vedere ciò che fa la differenza sono le conoscenze medico legali.

Però dato che queste non si possono acquistare al supermercato ma ci vogliono anni di studio e di esperienza, che gli operatori del patronato o dei Caf non possono avere, abbiamo deciso di dare a 30 persone al mese la possibilità di avere una valutazione gratuita con i nostri avvocati e i nostri medici legali.

I nostri avvocati e i nostri medici legali possono assisterti con una VALUTAZIONE GRATUITA dove ti indicheranno i passi da compiere grazie ad uno studio attento della tua pratica. Per poterla richiedere ti basta cliccare il pulsate qui sotto:

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Perché non basta che un tuo parente abbia la 104 per usufruire dei permessi lavorativi

Oggi voglio parlarti di uno degli ERRORI più grandi che si commettono in merito ai PERMESSI LAVORATIVI per la famosa legge 104 quando si ha un coniuge, figlio o genitore con handicap o disabilità grave. Sicuramente avrai sentito dire che se hai un parente “con la 104” puoi usufruire di 3 GIORNI al mese di permesso.

Già stai pregustando queste ore di permesso vero?

FERMATI un attimo, non è “tutto rose e fiori” ma devi essere attento e scrupoloso perché potresti addirittura rischiare il licenziamento.

Questa cosa è successa ad un mio cliente che, mal consigliato da un maledetto patronato, si è beccato una “ramanzina” del suo datore di lavoro. Non si è presentato al lavoro dicendo che “si prendeva” un giorno di permesso per l’assistenza del padre disabile (ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3).

Il datore si è incavolato perché non sapeva nulla di questa situazione e ha minacciato di LICENZIARLO!

Lui è corso impaurito al mio studio e ha iniziato ad inveire contro il datore di lavoro quando in realtà aveva commesso un grosso errore e avrebbe dovuto prendersela con chi non gli aveva detto quello che sto per rivelarti.

Ora tralasciando il comportamento del datore di lavoro, vediamo cosa DEVI FARE TU SE VUOI OTTENERE SENZA PROBLEMI QUESTI PERMESSI. La legge ci dice che se sei un lavoratore dipendente che ASSISTE CONTINUATIVAMENTE UN FAMILIARE DISABILE puoi usufruire di tre giorni di permesso al mese.

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Quindi cosa ci prescrive il nostro legislatore?

Che devi dimostrare di ASSISTERE il familiare disabile, cioè devi essere quello che la legge chiama il “BENEFICIARIO”. Per dimostrarlo devi fare due cose che sono essenziali:

INVIARE UNA SPECIFICA DOMANDA ALL’INPS (online o tramite un’associazione di categoria come la nostra).

– COMUNICARE AL DATORE DI LAVORO IN FORMA SCRITTA che hai intenzione di usufruire dei giorni di permesso (devi scrivergli una “letterina” senza particolari formalità.

Così facendo NESSUNO e dico nessuno potrà dirti nulla,
infatti il tuo datore di lavoro non potrà rifiutarsi di concederti questi permessi perché hanno come obbiettivo l’assistenza di una persona con handicap o disabilità.

Mi raccomando non fare la fine del nostro assistito e mettiti in regola. Come diciamo sempre, questa è una materia complicata e va affrontata da avvocati specializzati nel settore!

Inoltre se vuoi avere una VALUTAZIONE GRATUITA su COME RIUSCIRE AD OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DELL’INVALIDITÀ’ O DELLA 104 TUA O DI UN TUO PARENTE grazie al METODO DI INVALIDITÀ’ IMMEDIATA clicca sul pulsante qui sotto:

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