Oggi voglio parlarti di uno degli ERRORI più grandi che si commettono in merito ai PERMESSI LAVORATIVI per la famosa legge 104 quando si ha un coniuge, figlio o genitore con handicap o disabilità grave. Sicuramente avrai sentito dire che se hai un parente “con la 104” puoi usufruire di 3 GIORNI al mese di permesso.
FERMATI un attimo, non è “tutto rose e fiori” ma devi essere attento e scrupoloso perché potresti addirittura rischiare il licenziamento.
Questa cosa è successa ad un mio cliente che, mal consigliato da un maledetto patronato, si è beccato una “ramanzina” del suo datore di lavoro. Non si è presentato al lavoro dicendo che “si prendeva” un giorno di permesso per l’assistenza del padre disabile (ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3).
Il datore si è incavolato perché non sapeva nulla di questa situazione e ha minacciato di LICENZIARLO!
Lui è corso impaurito al mio studio e ha iniziato ad inveire contro il datore di lavoro quando in realtà aveva commesso un grosso errore e avrebbe dovuto prendersela con chi non gli aveva detto quello che sto per rivelarti.
Ora tralasciando il comportamento del datore di lavoro, vediamo cosa DEVI FARE TU SE VUOI OTTENERE SENZA PROBLEMI QUESTI PERMESSI. La legge ci dice che se sei un lavoratore dipendente che ASSISTE CONTINUATIVAMENTE UN FAMILIARE DISABILE puoi usufruire di tre giorni di permesso al mese.
Che devi dimostrare di ASSISTERE il familiare disabile, cioè devi essere quello che la legge chiama il “BENEFICIARIO”. Per dimostrarlo devi fare due cose che sono essenziali:
– INVIARE UNA SPECIFICA DOMANDA ALL’INPS (online o tramite un’associazione di categoria come la nostra).
– COMUNICARE AL DATORE DI LAVORO IN FORMA SCRITTA che hai intenzione di usufruire dei giorni di permesso (devi scrivergli una “letterina” senza particolari formalità.
Così facendo NESSUNO e dico nessuno potrà dirti nulla,
infatti il tuo datore di lavoro non potrà rifiutarsi di concederti questi permessi perché hanno come obbiettivo l’assistenza di una persona con handicap o disabilità.
Mi raccomando non fare la fine del nostro assistito e mettiti in regola. Come diciamo sempre, questa è una materia complicata e va affrontata da avvocati specializzati nel settore!
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